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Cesena, Centro Storico
dal 21 al 25 giugno 2006
Nella prima edizione di Itinerario Stabile (giugno 2005) abbiamo tentato di investigare il rapporto fra musica ed arti (figurative, video-arte...), attraverso l’esperienza di chi è al contempo musicista e pittore, musicista e fotografo, musicista e video-maker ecc, e tramite i contributi di chi lavora a stretto contatto con l’universo musicale.
Abbiamo inoltre cercato di ‘costruire’, attraverso la definizione di un ‘itinerario musicale’, dei percorsi all’interno del Centro Storico di Cesena, pensando questi come occasione di mobilitazione artistica e sociale, dove gli spazi pubblici si rivelano come un nuovo campo d'azione culturale offrendo luoghi e momenti espressivi tali da rendere l’attraversamento e la sosta delle esperienze significative.
Le porte della città sono state aperte per quattro giornate a numerosi artisti, che si sono esibiti in cinque spazi differenti dislocati lungo le vie del centro: s’era creato un vero e proprio sentiero musicale che ha favorito da un lato la visibilità e la scoperta, soprattutto per chi non era di Cesena, di suggestivi scorci ‘panoramici’ della città, e che ha creato nuovi punti e modalità d’aggregazione fra chi seguiva e partecipava al festival.
A ‘sette’ mesi di distanza ci accorgiamo di come l’esperienza della prima edizione sia stata significativa per noi, per gli artisti e per il pubblico coinvolto.
Il festival infatti ha favorito e fatto nascere nuove collaborazioni, amicizie e interessi, ha creato a Cesena una nuova rete di rapporti umani e di produzioni artistiche.
Per l’edizione 2006 ci proponiamo di rinnovare e ampliare la nostra ‘sperimentazione’, coinvolgendo: musicisti, registi e attori, performers, video-makers, scrittori, scultori, paesaggisti, pittori e fotografi... e ‘invadendo-significando’ gli spazi pubblici di Cesena, attraverso eventi musicali, installazioni, esposizioni e incursioni urbane... creando un itinerario (evocativo e concreto), dell’arte, fra l’arte, nell’arte!
Ci proponiamo di costruire un cammino, un sentire, un discorso intorno all’arte: un piccolo villaggio dove le case sono parole, gli alberi dipinti, le piazze musica e le strade i collegamenti, incroci e congiunture fra diverse poetiche.
Questa seconda edizione ha un filo conduttore: è ispirata/influenzata/dedicata al libro di Pierre Boulez “Il paese fertile. Paul Klee e la musica” (per chiunque voglia procurarselo!: Abscondita edizioni – Carte d’artisti). Qui Boulez parla di ‘corrispondenze epocali’, di ‘forze di contaminazione’ fra arti differenti.
Dell’esistenza di una sorta di reciprocità, d’influenza fra mondi artistici diversi. Parla di traiettorie che si sovrappongono e di caratteristiche che spesso manifestano una corrispondenza d’ispirazione e/o di realizzazione.