JANG SENATO giardino h 19.00
Jang Senato è il progetto di 5 giovani creativi pubblicitari, all’insegna di una costante fusione tra suoni acustici e intromissioni elettroniche. Dall’esordio (febbraio 2007) fino all’ultima stella luccicante di "C’è stato un tempo", la loro opera è stata impostata su due aspetti, da una parte la ricerca del sound minimale del nuovo millennio, dall’altra il perseguimento dello spirito rock che già li contraddistingueva nelle esperienze precedenti (vedi Daunbailò e Pokasheda) quando erano soliti esibirsi insieme a grossi calibri del panorama musicale italiano. Anche le loro esibizioni seguono questa netta separazione di intenti: la prima parte degli spettacoli si apre con canzoni essenziali, fragili, frangibili, delicate. La loro musica è qui un delizioso ibrido tra strumenti antichi e consumati: manipolazioni d’una macchina con un cuore pulsante, una voce appena sussurrata, rintocchi di percussioni quasi inconsistenti. La seconda parte dell’esibizione inizia invece all’insegna del rock, quello più nudo e crudo, quello più british. Un rock complesso, meditato, che sfugge alle mode e alle definizioni, frutto di una maturità artistica che consente alla band di miscelare con classe atmosfere beatlesiane e richiami etnici. Arrangiamenti "loveble", pochi interventi, ma puntuali, una certa cognizione del Sound, quello vero. L’intero repertorio contiene sia legno pregiato che plastica, a volte mostriciattoli al limite del noise, altre ancora esperienze sinfoniche, ma senza allontanarsi mai da un concetto vero di Pop Art. Semplicità coltivata. Melodie armoniose, fresche, dal sapore retrò, ma rivisitate in chiave moderna, che si districano sugli abbozzi di un Pop Concept Album veramente gustoso (vedi "Diario di un Ignoto").
Dall’esordio (febbraio 2007) fino all'ultimo luccichio di "C’è stato un tempo", la loro opera è stata impostata su due aspetti, da una parte la ricerca del sound minimale del nuovo millennio, dall’altra il perseguimento dello spirito rock che già li contraddistingueva nelle esperienze precedenti, in special modo quando singolarmente si esibivano accanto a personaggi del calibro di Mirco Mariani, Luciano Titi, Marco Bovi, Vinicio Capossela e i suoi musicisti, ecc. (…).
Giovane Senato dunque: giovane d’età, maturo nell’ispirazione.
Jang Senato
GULMA (DAVIDE GULMANELLI): voce, croce e delizia della band, membro fondatore, autore di molte melodie nate sempre in simultanea col testo. I suoi colleghi hanno avuto spesso il sospetto che per lui le parole non fossero altro che un pretesto per cantare, mentre il popolo, indignato, sconfessava questa maligna diceria acclamando i suoi testi strappa lacrime sui quali, del resto, si sono sempre create accese discussioni. Oltre ai Senatori, ha partecipato in solitaria (e soprattutto senza dirlo a nessuno) a numerose manifestazioni dedicate alla nuova musica d’autore dove, armato di sola chitarra e armonica, ha potuto dare sfogo alla sua vena più cantautoriale e intimista, che lo caratterizza del resto fin dall’infanzia e che rimarrà in vari modi presente anche nelle sue esperienze più avanguardiste come quella dei Teodoru (duo di musiche per strumenti da cucina e stereo della Sony).
Tra le sue partecipazioni più importanti segnaliamo quella di cantante nei Daunbailò di Mirco Mariani, dove ha avuto modo di dare la necessaria linfa professionistica alle sue indiscusse doti di frontman e di comunicatore. Va detto che, dormendo in media due ore alla settimana, in mezzo ci ha messo anche una laurea in Scienze Politiche e un master in Copywriting. Scrive, arrangia, suona chitarra e tastiere.
FRED (ALFREDO NUTI): anche lui membro storico della band, è stato il primo ad andarsene per intraprendere l’esperienza dei Daunbailò e l’ultimo a tornare (senza insinuare niente). Chitarrista fenomenale, morboso, ma solare. Autore e arrangiatore a seconda delle circostanze, ha suonato in un’infinità di gruppi, anche al fianco di grossi calibri. E’ attualmente la rockstar più incompresa della riviera, nonostante c’è chi lo consideri il figlio illegittimo di Caetano Veloso. E’ esperto in bossa nova, ma trafigge tutti i generi, sapendo essere duro al momento del bisogno, noise quanto basta, e non c’è bisogno che apra i distorsori per stupire… Studia Estetica a Bologna dove dimora pellegrino e solo nelle campagne, cercando l’uomo con una lanterna.
MOKAMB (FABIO TOZZI): batterista e programmatore, è il gioiellone felliniano del gruppo, anche lui proviene dall’esperienza Daunbailò, dove ha potuto affinare le bacchette accanto a musicisti di assoluto rilievo nel panorama italiano. Con i suoi due metri circa è il batterista più alto del mondo e ultimamente si è proposto anche nell’insolita veste di autore stupendo per raffinatezza e candore.
PIMPISKI (FILIPPO MOSCONI): bassista, membro fondatore del gruppo e anima nera della band dove gesticola “steviewonderianamente” da anni. La sua indiscussa autorità e la retorica acquisita negli anni di studi giuridici lo hanno salvato dalle perniciose accuse di voler fare del bluebeat, reato punibile con la defenestrazione (oltre che con la dannazione eterna).
LAKE (LORENZO SANTOLINI): partecipe ad alterne vicende della storia dei Senatori, è l’unico a prendersi la briga di studiare al conservatorio. Ha avuto diverse esperienze in ambito jazz come pianista ed è indiscutibilmente il soggetto più be-bop del gruppo: è figo, beve, piace alle donne perché le picchia, demolisce macchine e dissipa interi capitali con gioia, praticamente una rockstar. E’ tastierista e antesignano del misterioso trombone sperimentale.
una notte a teatro - II edizione
“Il teatro del sonno”
10 maggio 2008 Teatro Comunale di Cesenatico Via Mazzini 10-12 | dalle ore 19 di Sabato 10 alle ore 07 di Domenica 11